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La vita di San Gaspare del Bufalo

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Serie di santini dedicati alla vita di San Gaspare del Bufalo

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Xsa-89-21 Vita di S. San GASPARE del BUFALO SANGUE DI CRISTO DA DOLORE A GIOIA
89-21 Vita di S. San GASPARE del BUFALO SANGUE DI CRISTO DA DOLORE A GIOIA

89-21 Vita di S. San GASPARE del BUFALO SANGUE DI CRISTO DA DOLORE A GIOIA
S. Gaspare vede nel sangue di Gesù la forza capace di trasformare il dolore umano in gioia.
Incentrando la sua devozione personale e la sua attività pastorale sul sangue di Gesù, S. Gaspare non compie un'azione venata di necrofilia, ma riconosce nel mistero della passione il fondamento della religione cristiana: offrendo il suo sangue innocente per la redenzione del genere umano, Gesù infonde nel cuore dei singoli uomini una forza che li sostiene nelle prove della vita e si dimostra capace, a chi sa rettamente intendere la sua natura salvifica, di vincere le avversità e di dare un significato escatologico al dolore fisico e morale. Se accettano il dolore con santa rassegnazione, uniformandosi alla volontà divina, gli uomini possono trasformarlo in conquista spirituale nella consapevolezza che il dolore è un crogiolo attraverso il quale l'anima si purifica e attinge la gioia celeste.
Xsa-89-22 Vita di S. San GASPARE del BUFALO INVITA A PARTECIPARE ALL'EUCARESTIA
89-22 Vita di S. San GASPARE del BUFALO INVITA A PARTECIPARE ALL'EUCARESTIA

89-22 Vita di S. San GASPARE del BUFALO INVITA A PARTECIPARE ALL'EUCARESTIA
S. Gaspare invita a partecipare all'eucaristia per contemplare e adorare il sangue di Gesù sparso sulla croce.
Il mistero eucaristico è il centro della vita spirituale del cristiano che accostandosi al sacramento dell'altare si unisce intimamente al Salvatore. Partecipando della comunione con Gesù e nutrendosi della sua carne e del suo sangue, il fedele diventa una sola cosa con il Redentore. Il sangue di Gesù, sparso per la redenzione degli uomini, costituisce un punto di riferimento devozionale di grande rilevanza cristologia proprio perché evidenzia il valore salvifico dell'effusione del sangue, prefigurato nell'Antico Testamento dal sangue dell'agnello pasquale che identifica le porte dei fedeli preservandoli dall'ira divina.
Xsa-89-23 Vita di S. San GASPARE del BUFALO SANGUE DI CRISTO CARITA' PER POVERI
89-23 Vita di S. San GASPARE del BUFALO SANGUE DI CRISTO CARITA' PER POVERI

89-23 Vita di S. San GASPARE del BUFALO SANGUE DI CRISTO CARITA' PER POVERI
S. Gaspare comprende che la contemplazione del sangue di Cristo è fonte di carità per i poveri.
Versando il suo sangue per gli uomini Gesù ha offerto un esempio insuperabile di dedizione per gli altri che costituisce un invito alla carità. It proprio nei confronti dei diseredati per motivi economici o spirituali che si deve applicare l'insegnamento della passione di Gesù. S. Gaspare non soltanto comprese fin dalla prima infanzia questo precetto, condividendo il suo cibo con i poveri, ma improntò tutta la sua vita al desiderio di offrire ai più bisognosi sia il cibo materiale, sia e soprattutto quello spirituale del quale necessitavano. Dalle opere di carità corporale ai meno abbienti al sostegno spirituale alle persone di debole fede o addirittura ai miscredenti, S. Gaspare seppe offrire un modello insuperato di perfetta dedizione all'ideale evangelico di una vita spesa per gli altri.
Xsa-89-24 Vita di S. San GASPARE del BUFALO SANGUE DI CRISTO SPEZZA CATENE DELLA VIOLENZA
89-24 Vita di S. San GASPARE del BUFALO SANGUE DI CRISTO SPEZZA CATENE DELLA VIOLENZA

89-24 Vita di S. San GASPARE del BUFALO SANGUE DI CRISTO SPEZZA CATENE DELLA VIOLENZA
S. Gaspare vede nel sangue di Gesù la forza capace di spezzare le catene della violenza.
Gesù, morendo di morte violenta con la traumatica effusione del suo sangue prezioso, ha voluto offrire ai suoi fedeli un insegnamento di estremo significato morale. Esso si colloca nel solco delle sue parole che nei Vangeli risuonano contro ogni forma di violenza, sia quando interviene a favore dell'adultera che sta per essere lapidata, invitando chi è senza colpa a scagliare la prima pietra, sia quando invita Pietro a riporre la spada nel fodero dopo che il discepolo ha staccato l'orecchio di Malco nell'orto degli ulivi al momento della cattura di Gesù. Chi ferisce di spada, perisce di spada, è questo il messaggio di Gesù consacrato dallo spargimento del suo sangue innocente che S. Gaspare recepisce e si sforza di comunicare al mondo.
Xsa-89-25 Vita di S. San GASPARE del BUFALO INVITA AD ADORARE IL SACRO CUORE
89-25 Vita di S. San GASPARE del BUFALO INVITA AD ADORARE IL SACRO CUORE

89-25 Vita di S. San GASPARE del BUFALO INVITA AD ADORARE IL SACRO CUORE
S. Gaspare invita ad adorare il Sacro Cuore simbolo dell'amore sofferente di Gesù.
Dal cuore di Gesù sgorga il suo sangue prezioso che irrora il mondo degli uomini come un fiume di purificazione e di salvezza. S. Gaspare ci ricorda che è nel cuore di Gesù che dobbiamo individuare la fonte del suo sangue, e ciò significa che l'amore che il Salvatore ha portato agli uomini fino a morire per loro deve essere per il cristiano la norma della sua fede e della sua devozione: lex credendi legem statuit supplicandi, cioè la fede è la regola della preghiera. Rivolgendosi al Sacro Cuore e al Preziosissimo Sangue di Gesù il fedele non parcellizza il Salvatore in componenti anatomiche, ma evidenzia nel suo cuore la fonte dell'amore e nel suo sangue lo strumento della redenzione. La sofferenza di Gesù è salvifica e questo è l'insegnamento delle scritture che S. Gaspare si sforza di additare ai suoi compagni e alle popolazioni alle quali rivolge le sue prediche e le sue esortazioni.
Xsa-89-26 Vita di S. San GASPARE del BUFALO GRANDE APOSTOLO DELLA DEVOZIONE AL PREZIOSISSIMO SANGUE
89-26 Vita di S. San GASPARE del BUFALO GRANDE APOSTOLO DELLA DEVOZIONE AL PREZIOSISSIMO SANGUE

89-26 Vita di S. San GASPARE del BUFALO GRANDE APOSTOLO DELLA DEVOZIONE AL PREZIOSISSIMO SANGUE
S. Gaspare grande apostolo della devozione al Preziosissimo Sangue.
Per diffondere la devozione al Sangue Preziosissimo di Gesù S. Gaspare si fece apostolo del suo culto inteso non come novità esoterica, ma come precisa credenza nel valore salvifico della passione, ricollegandosi così al grande filone della tradizione cristiana che risale all'insegnamento degli apostoli e dei padri della chiesa. Non vi è novità nell'opera di S. Gaspare se non nel nome perché nella sostanza il suo ministero si innesta nella predicazione apostolica e soprattutto nel messaggio di S. Paolo, secondo il quale la sofferenza di Cristo e la sua resurrezione sono i cardini della fede: se Cristo non è risorto la fede è inutile ma il cristiano sa che egli è resuscitato dai morti e questo prodigio costituisce il fondamento della sua speranza nella vita futura.
Xsa-89-27 Vita di S. San GASPARE del BUFALO SI IMPROVVISA MURATORE ABBAZIA DI GIANO
89-27 Vita di S. San GASPARE del BUFALO SI IMPROVVISA MURATORE ABBAZIA DI GIANO

89-27 Vita di S. San GASPARE del BUFALO SI IMPROVVISA MURATORE ABBAZIA DI GIANO
S. Gaspare si improvvisa muratore per restaurare l'antica abbazia di S. Felice di Giano in Umbria, donatagli da papa Pio VII.
Nel 1814 S. Gaspare fu invitato da Monsignor Bellisario Cristaldi a predicare una missione a Giano nell'Umbria e qui vide un monastero abbandonato dai passionisti che il 30 novembre 1814 gli fu concesso dal papa con il permesso di aprirvi la prima casa di una nuova congregazione intitolata al Preziosissimo Sangue. Nonostante l'iniziale entusiasmo però Gaspare si trovò ad affrontare le difficoltà promosse proprio da quegli uomini che avrebbero dovuto aiutarlo: il Bonanni, al quale Gaspare aveva voluto che fosse intestata la concessione, si scoraggiò per le fatiscenti condizioni dell'edificio e lo stesso vescovo di Spoleto, dapprima favorevole, cambiò idea e non voleva più cedere il monastero. Con l'intervento del papa i problemi furono composti e Gaspare si recò a S. Felice con il Bonanni e non si tirò indietro neppure di fronte alle attività materiali necessarie alla ristrutturazione del monastero.
Xsa-89-28 Vita di S. San GASPARE del BUFALO ABBAZIA DI S. FELICE DI GIANO
89-28 Vita di S. San GASPARE del BUFALO ABBAZIA DI S. FELICE DI GIANO

89-28 Vita di S. San GASPARE del BUFALO ABBAZIA DI S. FELICE DI GIANO
Nell'abbazia di S. Felice di Giano, il 15 agosto 1815, S. Gaspare da vita alla congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue.
Il 15 agosto 1815 nel restaurato monastero di S. Felice di Giano venne aperta con grande solennità la prima casa del nuovo istituto dei Missionari del Preziosissimo Sangue fortemente voluto da S. Gaspare. La nuova congregazione incontrò subito forti opposizioni incentrate soprattutto sulla personalità del fondatore, tanto che Gaspare cercò di attribuire l'istituzione a Don Albertini, anche se in seguito fu convinto a riconoscerne la paternità. La struttura dell'istituto era quella di una congregazione di sacerdoti secolari senza voti che vivevano in comunità e si impegnavano nella predicazione delle missioni al popolo come aiuto e supplenza alle deficienze del clero parrocchiale, e nella diffusione della devozione al Preziosissimo Sangue di Gesù che non a caso il fondatore volle esplicitare nel titolo stesso della congregazione.
Xsa-89-29 Vita di S. San GASPARE del BUFALO PREDICA IN PIAZZA ALLE FOLLE
89-29 Vita di S. San GASPARE del BUFALO PREDICA IN PIAZZA ALLE FOLLE

89-29 Vita di S. San GASPARE del BUFALO PREDICA IN PIAZZA ALLE FOLLE
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Xsa-89-30 Vita di S. San GASPARE del BUFALO CONVINCE I FEDELI A BRUCIARE  ARMI LIBRI OSCENI
89-30 Vita di S. San GASPARE del BUFALO CONVINCE I FEDELI A BRUCIARE ARMI LIBRI OSCENI

89-30 Vita di S. San GASPARE del BUFALO CONVINCE I FEDELI A BRUCIARE ARMI LIBRI OSCENI
Durante le missioni S. Gaspare convince i fedeli a bruciare armi, libri e stampe oscene.
Così grande era il dono della parola che Dio aveva concesso a S. Gaspare che la sua predicazione, oltre ad essere seguita con trasporto dagli astanti, conseguiva sempre copiosi frutti spirituali. E non soltanto essa produceva la conversione dei cuori, ma si trasformava in pubbliche manifestazioni di fede che coinvolgevano l'intera popolazione dei luoghi toccati dalla sua missione. Tra le varie pratiche che Gaspare ispirava ai popoli da lui evangelizzati vi era quella, già praticata dai grandi predicatori del passato come S. Bernardino da Siena, dei così detti roghi della vanità nei quali si bruciavano gli strumenti del peccato come le armi e le pubblicazioni immorali. In particolare, durante una missione a Frosinone, il numero delle armi portato a bruciare fu addirittura impressionante.
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